Una buona fetta del mercato turistico sceglie le sue vacanze sulla base dell’attività che ha deciso di intraprendere, indipendentemente dalla località. Potrebbe essere etichettato come turismo sportivo, anche se secondo me è un concetto relativo, io direi più un turismo di passioni, dall’idea di dedicare il proprio tempo libero ad un’attività desiderata. Ma tutti i viaggiatori scelgono in egual maniera? cosa li differenzia?
Partiamo dai concetti semplici: l’esperienza! Un neofita ed un esperto non cercano di sicuro la stessa cosa.
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un NEOFITA metterà in atto comportamenti difensivi e coscienziosi, avrà bisogno di essere guidato, rassicurato e di fidarsi del tour operator.
Cercherà nell’agenzia sicurezza, una buona reputation, avranno molto perso per lui i pareri di altri, meglio se conoscenti, che hanno avuto precedentemente esperienze simili.
Le campagne di marketing non avranno un grande impatto se non accompagnate da testimonianze reali. Apprezzerà i programmi dettagliati, le spiegazioni minuziose dell’attività, in modo da soddisfare ogni perplessità. Sono molto importanti i livelli di sicurezza e/o di esperienza della struttura alla quale sceglie di affidarsi.Nell’attività cerca un percorso, un cammino che lo renda da neofito ad autosufficiente in modo da poter mettere in pratica quanto appreso anche in un secondo momento, autonomamente.
Ha bisogno di avere all’interno dell’esperienza nuova qualcosa di conosciuto a cui aggrapparsi, un porto sicuro, qualcosa che gli permetta di caricarsi dopo la sperimentazione di attività nuove. Ad esempio una persona che parte per una vacanza perché imparare a fare caving è bene che al ritorno dalle uscite in cavità abbia un alloggio occidentale, accogliente e che venga portato gradualmente al fatto che dovrà dormire in tenda in un campo molto essenziale.
La fase evocativa pre viaggio si basa sul concetto di novità e sulla curiosità di sperimenarsi in un ruolo diverso. Per evitare “un’ansia da prestazione” meglio non rilanciare un immagine troppo forte, evitando l’effetto “ma io ce la farò mai’?” Il messaggio deve essere più orientato alla rassicurazione ed al fatto che affidandosi ad un’agenzia esperta si verrà guidati in questa esperienza in tutta sicurezza.
Ovviamente il disegno dell’esperienza avrà toni diversi se parliamo di arrampicata su roccia piuttosto che di un viaggio per le cantine della Champagna, ma mantiene le stesse caratteristiche; anche chi non ha mai assaggiato vini seriamente e sceglie di fare un viaggio enogastonomico, per magari divetare somelier, avrà la paura di “riuscirò mai a capire la differenza tra un vino ed unaltro? a me sembrano tutti uguali!”
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ESPERTO. La scelta dell’attività e della location, rappresentano un obiettivo, uno status simbol nella sua nicchia.
Un’appassionato cerca l’eccellenza, cerca la sfida, vuole un mezzo per misurarsi, un viaggio che rappresenta la sua passione ed un sogno coltivato da tempo. Non vuole imparare a fare surf, vuole andare alle Hawaii per aspettare quell’onda che ha sognato da tempo! Vuole la sua esperienza mitizzata. La sua capacità immaginativa sarà molto sviluppata, avrà un’approccio decisamente dinamico e poco coscienzioso; nella scelta del tour operator mette in primo piano gli aspetti relativi alla sicurezza, ma quelli relativi all’unicità dell’esperienza, centrati al 100% sull’attività. Cerca adrenalina, emozioni forti, multisensoriali, l’alloggio i trasporti, le ore di viaggio hanno un peso secondario, se gli si garantisce di vivere l’esperienza desiderata.
Le persone che scelgono una vacanza sulla base della destinazione, non sono interessati alla dimensione dell’atro in quanto tale, non cercano incontri, cercano l’appartenenza al loro gruppo alla loro nicchia. Un amante del trekking non è alla ricerca di un bell’alloggio accogliente a Katmandu, lui vuole andare nei rifugi, nei campi base da cui partono tutte le spedizioni.